Le nuove normative UE potrebbero portrebbero, involontariamente, iniettare milioni di tonnellate di plastica sul mercato.
Mentre il mondo sta compiendo progressi significativi per ridurre l'inquinamento da materie plastiche attraverso un trattato globale, l'Unione Europea è sull'orlo di concordare nuove normative che potrebbero portare ad un'enorme quantità di nuova plastica sul mercato.
Attualmente, sono in discussione al Parlamento Europeo degli emendamenti alla proposta della Commissione per un regolamento sugli imballaggi e sui rifiuti da imballaggio (Packaging and Packaging Waste Regulation - PPWR). Sebbene mossi da buone intenzioni, questi emendamenti risultano fuorvianti e minano lo spirito del regolamento stesso, cercando di introdurre obiettivi di riuso obbligatori per il cartone, un materiale spesso inadatto per essere riutilizzato.
Se questi emendamenti dovessero essere accettati, si verrebbe a creare una situazione in cui le economie dei Paesi dell'Unione Europea si allontanerebbero dall'uso di materiali di imballaggio altamente riciclati e verrebbero spinte verso alternative in plastica, contribuendo così ad aumentare la dipendenza da questa economia del plastico.
Un esempio concreto è quello della FEFCO (Federazione europea dei produttori di cartone ondulato), che stima che l'approvazione di tali emendamenti comporterebbe l'introduzione di 8 miliardi di nuove casse di plastica, per un peso totale di 12 milioni di tonnellate, lungo tutta la catena di approvvigionamento. Per garantire la loro idoneità al riuso, alcune di queste casse dovrebbero essere pulite, operazione che richiederebbe il consumo di 16 miliardi di litri d'acqua solo per il lavaggio di metà di esse. È una risorsa che nessun Paese può permettersi di sprecare.
Questo scenario rappresenterebbe un clamoroso autogol per l'Unione Europea nel suo impegno per affrontare la crisi della plastica. Se gli emendamenti venissero accettati, il PPWR andrebbe in contrasto con il piano d'azione per l'economia circolare dell'UE, che mira a garantire che tutti gli imballaggi nell'UE siano riutilizzati o riciclati in modo economicamente sostenibile entro il 2030. Ciò metterebbe a rischio i progressi recenti compiuti nella riduzione dei rifiuti di plastica, inclusa la direttiva sulla plastica monouso, e sarebbe in contraddizione con gli obiettivi dei negoziati in corso per un trattato internazionale volto a contrastare l'inquinamento da plastica. Inoltre, questi emendamenti metterebbero a rischio anche l'industria degli imballaggi a base di carta.
Attualmente, il cartone ondulato è il materiale di imballaggio più riciclato, con un tasso di riciclaggio superiore all'80%. Questa industria si è impegnata in un'ambiziosa roadmap di decarbonizzazione per ridurre ulteriormente il suo impatto ambientale, in linea con gli accordi dell'accordo di Parigi. Le intenzioni della Commissione Europea per riformare i rifiuti da imballaggio nell'UE sono lodevoli, ma gli emendamenti proposti per imporre obiettivi di riutilizzo per tutti i materiali rischiano di mettere in discussione tali obiettivi. Se questi emendamenti venissero approvati, si assisterebbe ad un trionfo della plastica a discapito del buon senso, danneggiando persone, imprese e governi che vogliono ridurre la plastica, non aumentarla. Il riciclaggio e il riutilizzo hanno entrambi un ruolo da svolgere nel rendere gli imballaggi più sostenibili e circolari, e dovrebbero essere considerati come due approcci complementari. È opportuno promuovere sistemi di riutilizzo solo quando si dimostra che i risultati sono vantaggiosi per l'ambiente, l'economia e la società.
Negli anni, DS Smith ha sviluppato un modello circolare basato su imballaggi in carta riciclabili al 100%. Ciò ci ha permesso di lavorare con importanti marchi globali per sostituire la plastica nelle loro catene di approvvigionamento. Se i sistemi di riutilizzo venissero adottati in modo consapevole solo quando offrono vantaggi ambientali, economici e sociali, potrebbero crearsi enormi opportunità invece di riproporre l'uso della plastica. Per preservare la leadership globale dell'Unione Europea nel settore degli imballaggi sostenibili e sostenere lo spirito del Green Deal e del piano d'azione per l'economia circolare, è fondamentale evitare conseguenze indesiderate che rischiano di aumentare ulteriormente la presenza della plastica nelle nostre economie e nei nostri ecosistemi.
fonte:ilsole24ore