Unesco: Bene lo stop alla plastica monouso ma gli obiettivi siano più ambiziosi
"La direttiva Sup della Comunità Europea e il bando alle plastiche monouso costituiscono una presa di posizione importante per la difesa di ambienti naturali come oceano, mari, fiumi e laghi e ci auguriamo che tutti i Paesi membri la recepiscano al meglio", dichiara Francesca Santoro, specialista di Programma della Commissione Oceanografica Intergovernativa dell'Unesco e promotrice in Italia del Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile (istituito dalle Nazioni Unite dal 2021 al 2030).
"La direttiva va dunque nella giusta direzione, ma c'è ancora molta strada da fare per ridurre davvero la quantità di rifiuti plastici che ogni anno finiscono in mare, a maggior ragione dopo due anni di pandemia in cui il monouso è stato ampiamente utilizzato per ragioni igieniche sanitarie - aggiunge Santoro -.
Ogni anno quasi 600.000 tonnellate di rifiuti di plastica finiscono nel Mediterraneo contribuendo all'inquinamento fisico e chimico dell'acqua. Anche se una correlazione diretta tra questo primo tipo di inquinamento e la salute umana non sia ancora stata scientificamente dimostrata, è importante tuttavia sottolineare che gli agenti chimici con cui vengono trattate le plastiche possono essere rilasciati nell'acqua, alterando gli equilibri dell'ecosistema marino e creando dei pericoli sia per l'economia che per la salute collettiva".
"Senza dimenticare la questione delle microplastiche: secondo i dati raccolti dal Gesamp, l'ingestione di microplastiche è stata registrata nell'80% delle specie marittime campionate". Tra i primi prodotti di plastica monouso che verranno messi al bando spiccano piatti, cannucce di plastica, posate, cotton-fioc, aste per i palloncini e contenitori per cibi e bevande in polistirene espanso.
Fonte www.Ansa.it