Secondo l’Ufficio statistico dell’Unione Europea nel 2019, con circa l’85%, il primato del tasso di riciclo spetta a: carta, cartone e cartoncini.
Nel 2030 si potrebbe arrivare a riciclare il 90% degli imballaggi a base di fibre. Gli imballaggi di cartone sono quelli preferiti perché ritenuti più facilmente riciclabili.
Stando alla ricerca condotta da Rene Eckart, Senior Scientist della Graz University of Technology (Austria) le proprietà delle fibre cambiano dopo ripetuti passaggi di riciclo e la carta è riciclabile fino a 25 volte senza perdere la sua integrità.
Durante la fase di ricerca, infatti, il cartone pieghevole è stato riciclato più volte per comprendere gli effetti sulle caratteristiche meccaniche del materiale, comprese durevolezza e resistenza alla compressione. Lo stesso studio sottolinea anche i benefici ecologici collegati all’aumento del numero di ricicli: più spesso si ricicla uno stesso packaging, migliore sarà il suo impatto sull’ambiente.
Secondo Winfried Muehling, direttore generale di Pro Carton, la ricerca evidenzia che il limite del riciclo è determinato dal processo di preparazione dei prodotti e dalla loro raccolta. Muehling sottolinea che «alcune aziende hanno requisiti specifici da seguire relativi alla loro produzione: ad esempio per gli alimenti umidi o grassi si possono avere solo confezioni di fibre vegetali, mentre le confezioni “lussuose” richiedono specificità che provengono solo dalle fibre vergini». Quindi il pieno successo della circolarità della carta dipende dalla corretta combinazione di fibre vergini o di recupero, ma soprattutto «è fondamentale raccogliere, smistare e riciclare tutti i materiali in fibra sul mercato, azioni che molte aziende stanno cercando di perseguire».
Fonte www.rinnovabili.it