Avete notato che sulle bottiglie di plastica si trovano strani simboli come PET o PVC?
Scopriamo cosa significa.
Esistono dei simboli ben precisi che indicano se l’imballaggio può essere riciclato o meno. I simboli in questione contengono oppure hanno vicino un numero da 1 a 6, oltre che una sigla che ne determina la natura.
PET è il nome di una materia plastica della famiglia dei poliesteri composta da alcol etilenglicote (EG), acido teraftalico (TPA): il suo nome chimico esteso è Polietilentereftalato (più semplicemente PET). Le materie prime di cui è composto il PET sono derivate del petrolio greggio. Tra le caratteristiche di questo particolare tipo di plastica c'è la facilità di lavorazione, che consente di realizzare contenitori (e non solo) per ogni tipo di esigenza.
PVC è il simbolo del Polivinilcloruro e può essere indicato dal numero 3, può contenere ftalati, vietati dall'Unione europea dal 2015 perché considerati potenzialmente velenosi per l'organismo.
Il PS (polistirene o meglio noto come polistirolo) viene normalmente usato per produrre vaschette per alimenti, posate, piatti, tappi, etc. Secondo alcune teorie rilascerebbe sostanze cancerogene, teoria screditata dall'American Chemistry Society che ha già dichiarato più volte che esiste alcun pericolo per la nostra salute.
Ricordate che tutti i contenitori che non recano le sigle PE, PET e PVC, tutti i contenitori che presentano residui di materiali organici o di sostanze pericolose (vernici, colle), tubi di dentifricio, bottiglie di olio e beni durevoli di plastica non possono essere riclicati con i metodi tradizionali ma necessitano di un trattamento specifico ma questo lo vedremo nel prossimo articolo.